domenica 15 luglio 2012

amarcord

Estate 2012, cammino inalando profumi,  inalando sensazioni e ricordi, mi soffermo respirando a pieni polmoni, un'aria che sento remota e mia, che entra e rinasce dentro di me, a ogni passo e ad ogni angolo che il mio sguardo cattura.
Perché qui non ci torno da una vita, e devo fare i conti con la memoria  che man mano si affaccia alla mente.
eppure , come una mano mi guidasse, riscopro vicoli e luoghi, lentamente la via si apre davanti a me , quasi come non fossi mai mancata, non fossi mai andata.
E le emozioni mi accompagnano e si susseguono, come un vortice a volte confusionario, talvolta nitido, come rivivere ogni piccolo istante.
Perché qui affondano le mie radici, il mio essere, quell'infanzia strappata troppo in fretta dagli eventi, qualcosa che hai cancellato troppo in fretta per non ricordare e soffrire un po' meno.
Ma capita che una sera d'estate,  un richiamo  ti attrae e ti guida , portandoti nel passato , come se avessi lasciato lì qualcosa in sospeso, un conto al quale non sempre puoi sfuggire, che 40 anni sono tanti e all'improvviso non sono niente.
Così torni bambina, per salire ancora su quella giostra, anche se la ricordi più piccola , ma lei è ancora lì per il prossimo giro.
e il piccolo pony, che troppe volte nelle giornate afose, sopportava il tuo peso di bimba e ti faceva sentire una principessa a cavallo.
E ancora oggi, come ieri , fare 'capoccella' dietro ai busti di persone famose che allora per te non significavano che un gioco e camminare, camminare ... fino all'apice del ricordo
quando i pomeriggi erano scanditi da un pezzo di legno, quello che 'Pulcinella' puntualmente scaricava sul 'diavolo' perché allora il bene vinceva sempre sul male.
... peccato, l'ho trovato chiuso il teatrino e non so nemmeno se funziona ancora, come non so più se il bene vince sempre.
Ecco cosa mi ha regalato la mia città, lei che mi ha dato natali e pensieri, e occhi per vederla e amarla, anche se oggi tanto è cambiata, come sono cambiata io

E vorrei avere più tempo per lei, così a malincuore ridiscendo,mentre il mio sguardo continua ad accarezzarla

E' tutto così vero, così presente e così distante , così grande che non basta un cuore a portarlo con se e a contenerlo.
e più scendo più quel peso si accentua, come stassi fuggendo ancora ... mentre sale l'acquolina per quella pastarella che puntualmente non mancava in quel 'baretto' in curva, su quel tornante pericoloso ... quanta vita passata, quanto potrebbero raccontare quelle mura oggi più nuove e più grandi.

Intanto si susseguono scene di vita , da quelle finestre che mi ricordano una casa che non esiste più e che resta nei miei ricordi confusi forse solo attraverso una foto , che mi riporta quell'idea di famiglia , che ormai fa parte dei film di amarcord
E proprio ripensando alla mia famiglia queste mie righe le dedico a una mia zia, che viveva con noi e ci lasciò giusto un anno prima di mia madre.
Era lei , che piccoli io e mio fratello, ci prendeva per la mano e a piccoli passi ci accompagnava a giocare ... su.. fino al Gianicolo

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