mercoledì 25 gennaio 2012

Ed eccomi qui.
Quest’anno se Dio vuole , ricorderò il mio 50°, e mi sembra lecito tirare un pò le somme su me stessa e quello che mi gira intorno, e su come cambiano le cose e le persone nel corso degli anni.
non so dire se il mio sarà uno sfogo, un diario, un capitolo o un foglio solo, mi viene così e lo scrivo.
forse parlando solo a me stessa, forse un pò a me e un pò agli altri.
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IL 2012 si ricorderà nel mondo come un anno famoso per la fine del mondo, come da tanto si vocifera persino in un film famoso.
e se così fosse anzi non lo ricorderemo affatto.
Bè cmq se così non è, è pur vero che davvero non è cominciato gran chè bene.
Nel mondo l’economia è a rotoli, non c’è futuro per i giovani, e anche il presente non lascia più sicurezza.
Nel mio paese, l’italia, la cosa si fa sentire molto, per così dirla siamo in zona recessione e tutti ne cominciamo a pagare le conseguenze.
Ci si aggiunge la tragedia della “costa concordia”, una delle più belle navi da crociera italiane, che riesce a naufragare a causa di un errore umano a due passi da un isola con 4000 persone a bordo, di cui, al momento attuale in cui scrivo 17 morti e 24 dispersi.
di questo parlerò in seguito, come di ogni altra cosa che può suscitare emozioni, dividendo per capitoli , e separando il mio viaggio personale da quello degli altri, ma si badi bene che ogni racconto e sensazione è soggettivo e legato alle nostre emozioni e al nostro modo di pensare, per quanto obiettivo sia.
Dal punto di vista personale , gli anni si cominciano a far sentire ed è una bufala pensare che a 50 anni quasi si è come a 18,
Glia acciacchi ci sono e si sentono.
Sono di nuovo un pò ingrassata e questo non mi giova.Soffro di colesterolo e tachjcardia e dovrò cercare di perdere qualche chilo perchè il cuore ne risente e anzi bisognerà decidermi a fare un controllino perchè ultimamente i suoi capricci sono aumentati, complice anche questo clima invernale un pò instabile e il freddo, dato che sono metereopatica.
Mi manca un pò di attività fisica, che mi aiutava molto. Qualche anno fa frequentavo la palestra , stavo fisicamente e non solo molto bene, e mi sentivo davvero una 18enne, ma ora la mia vita è cambiata, è subentrato l’amore e più impegni, mi sento più
appagata sulla sfera affettiva , ma qualche rinuncia subentra ed anche qui approfondirò in altri capitoli.
Il lavoro, fortunatamente , non mi manca e malgrado tutto, perchè anche qui ce n’è da dire, mi piace: ma è ben lontana da dire che mi senta realizzata, anzi, è l’incubo del mio fallimento totale.
Più passa il tempo e più mi accorgo che ho sprecato un talento. Io ero nata, per studiare, la mia voglia di sapere è infinita , mi appassiono a mille cose, , geografia, storia. politica, scienza; mi piace la tecnologia, lo sviluppo, scrivere e ho una passione sviscerata per la fotografia ,per la quale , almeno in parte sto cercando di rimediare attraverso dei corsi (meglio tardi che mai)
ma mi spaventa l’economia. troppe cifre, e la medicina perchè mi fa pensare al male.Invece , lavoro in un bar pasticceria, dove talvolta il “troppo dolce” si sostituisce alle mie frustazioni o al mio nervoso “se gira male”.
E mi domando se è il destino che traccia il nostro cammino e le nostre scelte , o se viceversa sono le nostre scelte a tracciare il destino.
Certo di destino si può parlare , se perdi la tua mamma all’improvviso a 10 anni e di conseguenza la tua strada cambia rotta e le scelte non sono tue; se il male ti porta via un marito e ti lascia con un figlio piccolo da sola e lì più che scegliere devi lottare.
Ma anche questa è un’altra storia e pur se è la mia non mi va di stare qui a commiserarmi.
Anche del mio passato e del mio presente avrò fogli e tempo spero da raccontare, ma siccome è sempre avanti che si deve guardare, e, considerando il lavoro, un bel figlio, un nuovo amore dolcissimo e questa salute seppure un pò precaria spero non mi lasci, spero di contentarmi e chi si accontenta gode.
In queste pagine stupirà la confusione e il modo di parlare o di raccontare: difatti non è un filo logico che m’interessa, scrivo come mi viene, e tutto cambia se è un racconto, o un emozione, o una semplice constatazione.certo è, che in ogni parola ci sarà del mio, e il modo di come la “metto” è lo stesso in cui sto pensando,poco importa se sono compresa o se sono fraintesa.
io sono quello che racconto e come lo dico , io sono il mio pensiero e vorrei essere nel pensiero di ognuno perchè solo entrando nei pensieri e nei sogni di ognuno di noi possiamo essere davvero, il resto è solo una maschera.