venerdì 31 maggio 2013

IL SIGNIFICATO DEI SOGNI

Quante volte facciamo dei sogni assurdi, sconclusionati, senza ne capo e ne coda.
Talvolta ci restano così impressi, che saremmo curiosi di saper cosa significano, perchè spesso li colleghiamo alla nostra vita e cerchiamo di comprendere cosa ci possono raccontare.
Come quello che ho fatto stamane, ad esempio.
Ero al mare, e fin qui nulla di particolarmente strano, adoro il mare, per cui niente di più facile che mi venga in sogno.
Non ero sola, e , a dire il vero, forse nella confusione onirica, venivo da un altro luogo che non ricordo e cercavo qualcosa o qualcuno che mi aveva preceduto in quel luogo.
Il mare non era mosso, ma non era pulito, c'era il sole e quello che rammento con vivace particolarità è la sua colorazione, un giallo-marrone quasi surreale e da deserto.
In un'altra occasione forse questo trasmetterebbe angoscia, e invece io, ne ero stranamente compiaciuta, al punto che bramavo di trovare gli altri per potermi immegermi nell'acqua.
Quando finalmente li trovo, poso a terra, sulla spiaggia un pò affollata qualcosa che portavo con me, credo uno zaino e aspetto che si facciano avanti.
In realtà li sto vedendo, ma non so se loro mi abbiano veduta a loro volta.
A un certo punto sono in acqua a nuotare. 
con me c'è Marisa, la mia amica e Sergio il mio compagno.
Usciamo dall'acqua e ci attende una persona che si rivela essere Santino, mio cognato; ma in realtà è un tipo molto più estroverso e molto più su di chili.
Cambia scena e sto mangiando un gelato col mio compagno. Nel frattempo vorremmo raggiungere Marisa e Santino che si dovrebbero essere allontanati insieme.
Propongo a Sergio di cercarli.
Così c'incamminiamo lungo un muro di scogliera.
Alla mia destra vedo la spiaggia, affollata di bagnanti e turisti, piena di bambini che giocano.
Alla mia sinistra , corre un muro di scogliera, dello stesso colore giallo -marrone del mare.
Mi avvedo che è in mattoni ed è sovrastato da alcune abitazioni che si affacciano.
Appesi al muro, secchielli, palette , cestini, oggetii dei più svariati generi. 
Sempre a piedi, scopro una piccola curva.
Lo sgaurdo mi cade su alcune chitarre, di genere classico, tutte in fila, appese anch'esse alla parete.
Decido di tornare indietro sui miei passi, con l'intento di fotografare quella parete, che è veramente suggestiva.
Ho intenzione di fare una foto al muro un pò più da vicino e un'altra al paesaggio contenente il muro, ma dove s'intravede anche il mare.
Purtroppo sono un pò costretta a nascondermi, poichè poco più avanti, ci sono dei ragazzi , parcheggiati con le loro moto che stanno parlando tra loro e che suppongo essere proprietari delle chitarre.
Cerco di tenermi nascosta, perchè non so se gradisocno le foto.
Mi appoggio a un muretto che da sulla spiaggia, ma non riesco in nessun modo a fare la foto, poichè il mare sotto di me è agitato, c'è vento e on riesco a tenere la mano ferma , per quanto provi a cambiare più volte posizione.
mi sveglio con l'immagine del muro ancora negli  occhi.
Non nascondo che sono rimasta talmente affascinata, che per curiosità ho acceso il computer, e ho cercato su internet, nella speranza che quel luogo esistesse davvero.
non l'ho trovata, ma chissà , magari esiste.
Io dal mio sogno posso solo dedurre che un pò rispecchia i miei desideri:
la casa sulla scogliera, l'amore per la musica, la voglia di stare in mezzo agli altri, la passione per la fotografia che però , ahimè, anche nel sogno non posso realizzare come vorrei io. 
E ancora il mare, che comunque sia, mosso, sporco, calmo , limpido o in burrasca, mi assomiglia e mi rappresenta e fa parte della mia vita, benchè io sia nata in città.
A questo punto qualcuno potrebbe dire che forse avrei la stoffa anche per girare un film, visto che nei miei sogni c'è tanta fantasia, e allora viva la fantaia, perchè la realtà talvolta ci opprime , e guai , se non ci fossero i sogni ... patty



mercoledì 22 maggio 2013

buonanotte


Guardo il tramonto spegnersi nel mare, 

lasciando il posto ad una miriade
di stelle luccicanti.
Lascerò che l'illusione
liberi la mente, 
coprendomi con una veste
ricamata di sogni.