martedì 22 gennaio 2013

E' INVERNO


Ore 17, 40. Un pomeriggio inoltrato d'inverno. Fuori è quasi sera e il tempo è uggioso e strambo; l'umidità la fa da padrona. Dietro le finestre, le prime luci si accendono, in piazza passa un autobus, il resto è tutto a rallentatore , tutto silenzio. Mi giungono attutite le voci del traffico e della gente, della vita.
E' la mia apatia, quella che caccia tutto lontano da se, come se nulla mi arrivasse.
Sento freddo, e non è il freddo di questa stagione.
E' il freddo dell'anima, quello che spaventa, quando avverti che nulla riscuote più le tue emozioni, quando vivere non è sentirsi vivere , ma semplicemente lasciarsi vivere.
E non riesci a darti una risposta, perchè manca la domanda.
Dov'è che ti sei persa .. e sarà giusto crearti degli alibi o semplicemente il tempo passa? semplicemente cambiamo?
E questo tuo bisogno di serenità, di tranquillità, forse lo stai pagando con il troppo.
Perchè mancano gli stimoli, manca la voglia e la curiosità.
Non si tratta di non accontentarsi, si tratta di non riuscire ad uscire da questo tunnel buio che mi avvolge, che mi costringe e non mi lascia via d'uscita, ma sempre più si stringe attorno al mio essere, e mi sento soffocare, cerco l'aria e non la trovo.
Eppure allo stesso tempo amo quello che mi circonda.
Ma manca il cielo, manca il vento, mancano le sensazioni che scatena una nuova primavera.
Mancano le passioni, gli istinti, mancano persino gli errori.
Quelli che ti fanno sbagliare e poi pentire, per poi sbagliare ancora ... magari poi, riderci sopra.
Manca la spregiudicatezza, l'incoscienza, mi manca quello spiritello ironico e autocritico che aleggiava nel mio intimo, quel piccolo peter pan che si rifiutava di crescere.
Ho freddo persino nel cuore. Non riesce più ad accellerare i battiti, nemmeno alla vista di una vecchia fiamma, che fino a ieri inceneriva le ali del mio cuore, come se una mano misteriosa le avesse tagliate.
E mi meraviglio, quando alla vigilia di un incontro, scopro che non tremo più, che le mie guance non vanno più in fiamme, che non avverto niente, meno di niente ... dentro e mi stupisco e mi fa male.
Freddo, solo freddo ....
Ho appeso al chiodo le mie macchinette fotografiche. Mi manca il rumore del click, dove riuscivo a scorgere il bello nelle cose più banali, dove fermavo il tempo per rimandarlo all'eternità ... ora è tutto spento, come se qualcuno avesse improvvisamente bloccato una pellicola e non serva più immortalare, perchè tutto è immobile e statico ...ormai.
Sto qui e mi spengo, nascosta in una carezza occasionale,tra gli impegni quotidiani , il lavoro.
Ogni tanto leggo o guardo un film, per scacciare i pensieri, quelli che mi ricordano che dovrei essere viva, ma che non riescono a scuotermi.
E ho paura di guardare dietro: fa male vedere quel guerriero che ha deposto le armi, senza che nessuno ne comandasse la resa.
E aspetto, ma cosa? Non lo so neanche io, forse un miracolo, che mi scuota, che faccia tornare quel vento che scaccia le nubi ... dal mio animo

Nessun commento: