martedì 29 ottobre 2013

IL MACELLAIO

ieri sono andata al San Camillo.
E' da quest'estate che aspettavo una risposta ad alcuni accertamenti che ho fatto.

Soffro di tachiaritmia da miei diciassette anni, e dato che ultimamente questi attacchi si sono fatti più frequenti, ho pensato bene di fare un checkup coi fiocchi, nonostante cmq sia sempre sotto controllo.
Il problema è che ogni volta che il mio cuore fa il matto, non c’è mai modo di registrare i suoi capricci.
Un paio di volte sono corsa al pronto soccorso; ma , o sono arrivata a crisi finita, oppure fatalità , quando mi prendevano il tracciato il ‘brigante’ si spaventava e tornava ai suoi battiti regolari.
ho persino montato più volte l’holter, addirittura quello dei 15 giorni, ma il mio padroncino di casa è dispettoso e quando si sente osservato fa il bravo.

Tornando a noi, appunto , ripetute varie ricerche, comprese quelle della tiroide, che dicono possa causare questi disturbi, era da un pezzo che aspettavo mi chiamassero per delle rsposte.

Ma sarà il caso di fare un ‘passino’ indietro.

Quest’inverno, dopo l’ennesima corsa al pronto soccorso, decido che forse è ora di andare un pò più a fonodo alla faccenda.
Visto che ormai sono un pò avanti con gli anni e non sono più una ragazzina, penso che questi fastidi cominciano a impensierirmi un pò e decido di rivolgermi all’ospedale San camillo. ricordo di aver visto una trasmissione qualche anno fa dove ne parlavano proprio riguardo le aritmie e dicevano che era uno degli ospedali più all’avanguardia in merito.

Mi sento con mio fratello , che è stato operato al cuore proprio lì e mi faccio consigliare sul da fare.
Grazie a lui, tempo pochi giorni riesco ad ottenere una prenotazione per un pack, così sono chiamati tutti gli accertamenti da eseguire.
Finalmente! Speriamo di venirne a capo una volta per tutte. 
Anche perchè vorrei riprendere l’attività fisica e voglio farlo in tranquillità.

Insomma, come da copione, svolgo tutti gli accertamenti dovuti.
Nella prima fase vengo sottoposta ad analisi del sangue generale, holter, elettrocardiogramma e prova da sforzo.
Non mi hanno ripetuto l’ecodoppler perchè l’avevo fatto da non molto fuori.

All’esito di tali accertamenti vengo convocata:
“ Signora”, - mi dice il dottore - mi spieghi un pò, ma com’è che sull’holter lei aveva i battiti a 150? “
Lo guardo sbigottita.
“ Scusi”- sto per dirgli , ma mi trattengo - “e secondo lei perchè io sarei qui?”
“Mi dica” - prosegue lui tranquillo - “lei prende l’atenololo, vero? L’ha preso anche il giorno che ha montato l’holter? “
“E no”- rispondo - “ mi sembrava ovvio sospenderlo, altrimenti il tracciato non avrebbe dato il reale”

“E allora dobbiamo ripeterlo”- sentenzia lui solennemente- “ dobbiamo accertarci della differenza di quando lo prende”

“Sì dottore”- faccio io , di rimando - “ ma forse non sono stata chiara. Le ripeto che questi episodi sono sporadici, sicuramente l’atenololo mi aiuta, ma non è che risolve la questione”

“Bè, intanto ripetiamo l’esame, poi vedremo sul da farsi” - e con questo la cosa è chiusa per lui.

Lo osservo mentre mi segna di nuovo l’holter, attonita.
Vorrei dirgli che non mi serve a nulla sapere se l’atenololo funziona, in realtà vorrei capire perchè è il mio cuore che da di matto.

Come avesse letto nei miei pensieri, a un certo punto alza la testa, mi guarda attraverso gli occhiali e mi fa:
“ Vede, il suo cuore dal punto di vista formologico è perfetto, lei non ha nulla.
solo che è facilmente eccitabile.
Insomma, dovrebbe stare un pò attenta all’emozioni.
Non credo alle mie orecchie: FACILMENTE ECCITABILE !!!!
Quasi, quasi me lo tolgo e lo metto in una campana di vetro, così non si eccita.

“Capirai”- mi viene da dirgli ridendo - “se penso alle emozioni, sarei già morta”.
E qui non voglio dilungarmi.

Solo che stavolta ce l’ho davvero l’emozione, quella che rischia di farmi alzare i battiti a 300, invece che a 150.
L’emozione di tirargli contro la cartellina con tutti i referti.
E ci sono venuta fino al San Camillo per sentirmi dire ‘sta stronzata! ‘
E si capisce che le forti emozioni. le preoccupazioni e via dicendo sono deleterie, ma anche per chi è sanissimo e non ha i miei disturbi!!!!

Ma l’espressione che più mi manda in bestia è quando a un certo punto mi apostrofa:
“ Ma lei, chi l’ha mandata qui? “
“ ha ragione” - sto per rispondere , ma mi sorprendo del mio autocontrollo - “forse dovevo andare dal macellaio “- invece faccio l nome di mio fratello e sospiro per trattenere la rabbia.

“Adesso vedrai” - penso- che mi ritira fuori la solita favoletta dell’ansia e dello stress e stavolta ce lo mando”

Ragazzi, non è che mi stia augurando di avere per forza qualcosa al cuore, anzi sono ben felice dell’opposto, ma pagherei per scoprire la causa di questi disturbi e quindi poterli curare. 
l’unica cosa che so è che sono più frequenti in inverno, Dio solo sa perchè e che quando accadono stai veramente ‘di merda’ e scusate l’espressione.

suvvia dunque, tipetuto l’ennesimo holter, finalmente ieri vengo convocata per chiudere il ‘pack’.
Mi fanno spogliare e ripetono l’elettrocardiogramma. mi misurano la pressione e mi ascoltano i battiti.
un pò bradicardica, normale, visto che sono sotto l’effetto dell’atenololo.
‘Sa”- mi dice soddisfatto il dottore “- l’holter con l’atenolol è andato molto meglio, ci sono solo due extrasistole “

“ DAVVERO?!!!! “ Ma che bravo dottore, veramente non credevo che il suo acume arrivasse a tanto !!!! “

“Bhè” - replico sarcastica - visto che è così, suppongo che devo continuare a prenderlo.
E... posso fare attività fisica? “

“la deve fare” - bofonchia lui - anche perchè è un pò sovrappeso e deve dimagrire.
“ Giusto” , ma e per quegli episodi, che devo fare se si ripetono? Debbo tornare qui.. perchè si ripetono ... “-

“ no, deve prendere il tracciato quando si ripetono, e poi in caso, con il tracciato torna qui”

BASTA, NON NE POSSO PIU’ DI “CAZZATE”

E quell’holter dove avevo i battitti a 150, che tra l’altro stranamente non ho nemmeno avvertito e invece quando mi accade l’avverto eccome... quell’holter non era un tracciato?

Sai quante volte , persino un infermiere mi ha saputo dare la stessa risposta?

Prendo le mie cose, il giacchetto, la borsa, la cartellina con i referti. Gli stringo la mano.
“ Grazie, lei è stato molto gentile ed esaudiente; arrivederci ... (spero mai più )”

Gli volto le spalle, giro sui miei passi, mi chiudo la porta alle spalle.

FINE SAN CAMILLO.. tempo e soldi persi. MEGLIO IL MACELLAIO









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