Mi sento un po' come quei vecchi che rammentano sempre i tempi passati e oggi li comprendo più di ieri.
Man , mano ci accorgiamo di somigliare a loro e allora ti rendi conto del tempo che passa e come cambia il mondo, ma non i suoi abitanti.
Questo ricordo lo voglio dedicare al mare.
Io amo il mare. mi capita di riflettermi in lui, tanto che gli ho dedicato più di una poesia, della quale una in particolare, non ricordo se l'ho pubblicata in questo blog.
Sento che somiglia al mio animo, sempre un pò tormentato, altalena di emozioni contraddittorie, ora calmo, ora in tempesta, come un onda che va e che torna, e sempre in cerca di una sponda dove infrangersi.
E così profondo da contenere tesori e segreti, dove nessuno può arrivare, misterioso come i silenzi che talvolta mi porto dentro.
E anche perché sa cullare i miei momenti di malinconia, quando lo sguardo corre fino all'orizzonte, in cerca di affetti e ricordi lontani o persi, quando il mio sguardo assorto, passa dalla realtà alla fantasia e sa vedere un volto riflesso nelle onde, mentre il ritmo delle onde canta una musica lontana accompagnando i pensieri.
Capace di sopire le mie ansie e la mia rabbia, quella che non ha motivo e li ha tutti nello stesso istante.
Così da sempre sogno una casa su una scogliera , ci gioco sopra, ma è un desiderio tanto reale, quanto irrealizzabile.
E ce ne ho più di qualcuno in conto così, e forse è il mio destino.
Ma ritornando a 'bomba', questo post lo dedico alla villeggiatura della mia infanzia.
Sono tornata a Nettuno, dopo circa 35 anni.
E non è cambiata tantissimo. A parte il centro interno che è stato abbellito, le spiagge sono rimaste tali, ma si è molto ingrandito il porto, sacrificando parte della spiaggia, dove piccola raccoglievo secchielli per costruire il castello dei miei sogni.
E ci sono luoghi, come il forte e le torri , che le ricordo uguali, come fosse solo ieri, ma forse sarebbe ora di prendersene un pò cura, perché guardandoli da fuori si capisce che il tempo sta avendo la meglio su loro.
alcuni negozi invece, come sospettavo, on ci sono più.
In particolare ricordo un localetto piccolo, sulla via del mare, dove la gente faceva la fila , in tutte le ore , per le ciambelle calde. Non vedevo l'ora di addentarne una, sperando di ritrovare i miei sette anni nell'odore e nel sapore , e invece sono rimasta delusa.
Mi sono addentrata nel centro, in cerca di alcuni conoscenti di famiglia, sperando di ritrovare il negozio di Vittoria, una bimba ormai più grande di me, che mia madre resse a battesimo, legando così la mia famiglia alla sua, ma anche del suo negozio e di lei non c'era più traccia.
Rammento che aveva un negozio per articoli da neonato, con passeggini e carrozzine. L'anno che mia madre morì, mio padre ci portò una settimana a Nettuno, per non farci soffrire la diversità delle cose che cambiano. Ricordo che lei mi cucì un costume di colore blu, fatto tutto ad uncinetto, che io mi rifiutavo d'indossare, perché cominciava a crescere troppo il seno e mi vergognavo. Sono piccoli frammenti nel cuore e nella testa che valgono una vita, ed ero elettrizzata all'idea di poterla riabbracciare. Ho provato a chiedere in giro, ma quasi 40 anni sono davvero molti , anche per i ricordi e per l'emozioni.
Pazienza, e purtroppo non ricordo il suo cognome, altrimenti avrei provato su facebook.
A parte tutto, la mia gita è stato un bel bagno nei ricordi, ma anche una bella visita da dedicare a una delle cittadine litoranee del Lazio, che a parer mio resta ancora una tra le più belle.
E non ci dimentichiamo del famoso Santuario di S.Maria Goretti, la bimba che si fece uccidere dallo zio per salvare la sua purezza. E' un santuario semplice, ma suggestivo, un pò per la sua posizione, a ridosso sul mare, un po' per la bimba chiusa nella sua bara di cristallo e ancora bella e pura , che a guardarla sembra dormire.
Ricordo mia zia Maria, sempre lei, e qualche volta anche mia nonna, che ci portavano in visita.
A quei tempi c'erano delle carrozze col cavallo, come quelle che ancora resistono al centro di Roma. Partivano dalla piazza centrale di Nettuno , dove ancora c'è la famosa fontana, e per pochi soldi ti 'scarozzavano' fino al santuario
Insomma , alla fine è stata una bella passeggiata, e come al solito ci lascio una parte di me, quella bambina, ma anche quella di oggi. Spero di poterci tornare, magari anche per qualche giorno, ma si dicono tante cose e poi ...
Nel frattempo mi regalo qualche foto, per condire i rimpianti
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